"Migration Compact". La proposta dell'Italia alla UE
L'Italia ha inviato un'articolata proposta ai presidenti della Commissione e del Consiglio UE con l'obiettivo di regolamentare i flussi migratori mediterranei
L'Italia lo scorso 15 aprile ha inviato un'articolata proposta, un 'migration compact', ai presidenti della Commissione e del Consiglio Ue, Jean Claude Juncker e Donald Tusk, con l'obiettivo di regolamentare i flussi migratori lungo la rotta mediterranea.
Il documento prevede, sulla base dell'esperienza fatta con l'accordo tra Ue e Turchia, uno schema di accordo con i paesi di origine e di transito, in particolare quelli africani, da finanziare attraverso una redistribuzione delle risorse già allocate dal budget europeo e con la creazione di Eurobond.
In sintesi la proposta italiana offre ai Paesi africani:
- progetti di investimento. Nel documento si propone di istituire un Fondo europeo per gli investimenti nei paesi terzi nel quale stornare tutti i soldi che oggi l'Europa usa per l'Africa da destinare a opere socialmente utili;
- Ue Africa Bond. Si prevede di creare titoli con cui finanziare i progetti infrastrutturali e facilitare l'accesso di questi Paesi ai mercati finanziari, in sinergia con la Bei e le altre grandi organizzazioni finanziarie internazionali;
- opportunità di migrazione legale. Nel documento si propone di regolare i migranti economici con quote di ingresso destinate solo a chi conosce la lingua e ha frequentato corsi preparatori;
- schema di reinsediamenti. Si tratterebbe di un sistema di compensazione riservato ai Paesi che si impegnano nello stabilire sistemi di asilo nazionali.
In cambio di queste offerte, l'Ue potrebbe chiedere ai paesi di origine e transito di garantire:
- controlli effettivi delle frontiere e una riduzione dei flussi verso l'Europa (anche grazie a soldi e tecnologia Ue).
- rimpatri di chi non ha diritto all'asilo (perché proveniente da una nazione sicura) anche grazie al finanziamento Ue di programmi di reinserimento di chi viene rimandato a casa
C'è infine un capitoletto nel quale si sottolinea la necessità di stabilizzare la Libia. Il Governo nella lettera di accompagnamento del Migration Compact fa capire che proprio con Tripoli sarà necessario stringere un patto come quello tra Europa e Turchia.