"Viaggi Disperati" Rapporto UNHCR 2018
A causa delle maggiori restrizioni imposte in Ungheria, molti rifugiati e migranti ricorrono a rotte più pericolosi per spostarsi verso l'Italia
Nonostante sia diminuito il numero di rifugiati e migranti che lo scorso anno sono entrati in Europa, sono aumentati i pericoli che molte persone affrontano durante il viaggio. E’ quanto emerge da un nuovo rapporto pubblicato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), che illustra il cambiamento dei modelli dei flussi misti verso l’Europa. Il rapporto, intitolato “Viaggi disperati”, rileva dal luglio 2017 un drastico calo degli arrivi via mare in Italia, provenienti principalmente dalla Libia. Una tendenza che è difatti continuata nei primi tre mesi del 2018, con un calo del 74% rispetto allo scorso anno.
Sempre più pericolosi si sono dimostrati i viaggi verso l’Italia: nei primi tre mesi del 2018 il tasso di mortalità tra coloro che partono dalla Libia è salito a 1 decesso ogni 14 persone, rispetto a 1 decesso ogni 29 persone nello stesso periodo del 2017.
Secondo il rapporto dell’Unhcr, un aumento importante degli arrivi si è registrato nell’ultima parte del 2017 in Spagna e in Grecia. Lo scorso anno, la Spagna ha registrato un aumento del 101% rispetto al 2016, con 28.000 nuovi arrivi. In Grecia, invece si è registrato un aumento del 33% tra maggio e dicembre del 2017 con 24.600 arrivi rispetto ai 18.300 nello stesso periodo del 2016.
A causa delle maggiori restrizioni imposte in Ungheria, molti rifugiati e migranti ricorrono a rotte alternative per spostarsi all’interno dell’Europa. Ad esempio, alcuni entrano in Romania dalla Serbia, mentre altri partono dalla Grecia e attraversano l’Albania, il Montenegro e la Bosnia-Erzegovina per arrivare in Croazia.
Nel 2017 sono stati oltre 17.000 i minori non accompagnati che sono entrati in Europa. La maggior parte è arrivata via mare in Italia, dove il 13% di tutti gli arrivi è costituito da bambini che viaggiano da soli, una tendenza simile al 2016.
Il rapporto dell’Unhcr evidenzia alcuni progressi positivi nel numero di persone reinsediate in Europa lo scorso anno, con un aumento del 54% dal 2016. La maggior parte di questi 26.400 rifugiati erano di nazionalità siriana (84%) e sono stati reinsediati dalla Turchia, dal Libano e dalla Giordania. Tra i Paesi europei, il Regno Unito, la Svezia e la Germania hanno accolto il maggior numero di rifugiati attraverso il programma del reinsediamento.