Costituita la prima rete nazionale di rifugiati
La particolarità di UNIRE sta nel suo essere composta da tante nazionalità diverse
UNIRE è una delle 16 associazioni di rifugiati che nel 2019 “sono state considerate più meritevoli di partecipare al programma PartecipAzione–Azione per la protezione e la partecipazione dei rifugiati, un programma di capacity building ed empowerment realizzato da INTERSOS in partenariato con UNHCR.
UNIRE sta nel suo essere composta da tante nazionalità diverse e non da una determinata comunità, come succedeva finora per le associazioni di rifugiati. Tra i fondatori c’è la vice-presidente, Ozlem Önder, rifugiata curda originaria della Turchia e residente a Milano, c’è Lyas Laamari, rifugiato originario dell’Algeria e residente a Bologna, Yagoub Kibeida, originario del Sudan e residente a Torino dove è l’Excecutive Director di Mosaico – Azioni per i Rifugiati. Pian piano hanno aderito da tutta Italia, isole comprese, ognuno con una storia drammatica e straordinaria alle spalle.
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In principio erano in sette, si sono conosciuti due anni fa durante una serie di incontri organizzati dall’UNHCR. Oggi sono in 50, residenti in dieci regioni d’Italia, e fanno parte di UNIRE (Unione Nazionale Italiana per i Rifugiati ed Esuli), la prima rete in Italia formata e gestita interamente da rifugiati. Ad aprile si è costituita come associazione di promozione sociale e sabato 26 ottobre la prima presentazione ufficiale, a Roma presso la sede della Cgil. Un traguardo raggiunto dopo un lungo lavoro di ricerca, studio e contatti, con lo scopo di creare uno spazio condiviso per costruire e potenziare la rete delle associazioni promosse dai rifugiati e dei singoli attivisti presenti nel nostro Paese.